giovedì 14 giugno 2012

Premesso che Cassano è un coglione troglodita

“….Ogni giorno andiamo a intervistare ragazzi di vent’anni che giocano bene a pallone e per il resto pensano al sesso e a come spendere i soldi. Ma a noi, che siamo destinati a sentirci Hemingway nello spogliatoio, la cosa sembra poca poca, meschina, riduttiva, avvilente. E allora ci sforziamo per cacciar fuori modelli, casi umani, storie, secondo la famigerata idea che il campione “è un esempio” e quindi ha una responsabilità sociale di ben comportarsi (per cui quello è fascista ma tu-Federazione lo porti ad Auschwitz e quello fa addolorate dichiarazioni e viene da ridere a tutti sapendo quello cosa pensa in realtà…).

Costruiamo mondi immaginari di retto vivere e di atleti che si nutrono di grandi poeti e filosofi, laddove in quelle vite c’è, come in tutte, banalità, piattume, una vita fatta di borse sfatte e rifatte, allenamenti sempre uguali, incazzature e speranze e livori come in ogni lavoro umano. Con la differenza che quelli hanno 20 anni – e una cultura urbana di adolescenti fra i quali, da sempre le parole “ebreo” , “frocio” e “negro” usate come insulto sono quotidianità.”

(from sabatotrippa.wordpress.com)

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